Словообразование в современном итальянском языке. Андреев О.А. - 4 стр.

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b. Alterati accrescitivi.
c. Alterati verbali.
1. La suffissazione consiste nellaggiungere un affisso dopo la base:
forma formale
formale formalizzare
formalizzare formalizzazione.
Fondamentale nella suffissazione è il passaggio da una categoria a un'altra
di parole: un verbo può dar luogo a un nome o a un aggettivo; un nome a un
verbo o a un aggettivo; un aggettivo a un verbo o a un nome. La suffissazione si
ha anche all'interno della stessa categoria di parole: da un nome a un altro nome,
da aggettivo ad aggettivo, da verbo a verbo.
2. I suffissati che hanno come base un nome si chiamano denominali,
quelli che derivano da un aggettivo si chiamano deaggettivali, quelli che
derivano da un verbo si chiamano deverbali. Inoltre i suffissati formati, secondo
che siano nomi, aggettivi o verbi, si dicono nominali, aggettivali o verbali. Per
esempio, orologiaio è un suffissato nominale denominale: si tratta infatti di un
nome che deriva da un altro nome; operabile è invece un suffissato aggettivale
deverbale: si tratta infatti di un aggettivo che deriva da un verbo; e così via.
Il suffissato può dunque essere:
riguardo alla BASE di origine riguardo alla sua NATURA
DENOMINALE
base = nome
orologio
idea
idea
orologiaio
ideale
ideare
NOMINALE
AGGETTIVALE
VERBALE
DEAGGETTIVALE
base = aggettivo
bello
verde
verde
bellezza
verdastro
verdeggiare
NOMINALE
AGGETTIVALE
VERBALE
DEVERBALE
base = verbo
operare
operare
cantare
operazione
operabile
canticchiare
NOMINALE
AGGETTIVALE
VERBALE
3. Diamo ora un quadro delle linee principali della suffissazione nella
lingua italiana; useremo per brevità le sigle N (= nome), A (= aggettivo), V (=
verbo).
a. DAL NOME AL VERBO
La trasformazione N V può essere ottenuta con i suffissi:
-are, -ire: arma armare, canto cantare, pittura pitturare, sci
sciare, custode custodire, veste vestire.
Si possono considerare come varianti di -are sia -iare (differenza
differenziare) sia -icare (neve nevicare);
-eggiare: alba albeggiare, scena sceneggiare, onda ondeggiare,
schiaffo schiaffeggiare;
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           b. Alterati accrescitivi.
           c. Alterati verbali.

     1. La suffissazione consiste nell’aggiungere un affisso dopo la base:
     forma — formale
     formale — formalizzare
     formalizzare — formalizzazione.
     Fondamentale nella suffissazione è il passaggio da una categoria a un'altra
di parole: un verbo può dar luogo a un nome o a un aggettivo; un nome a un
verbo o a un aggettivo; un aggettivo a un verbo o a un nome. La suffissazione si
ha anche all'interno della stessa categoria di parole: da un nome a un altro nome,
da aggettivo ad aggettivo, da verbo a verbo.
     2. I suffissati che hanno come base un nome si chiamano denominali,
quelli che derivano da un aggettivo si chiamano deaggettivali, quelli che
derivano da un verbo si chiamano deverbali. Inoltre i suffissati formati, secondo
che siano nomi, aggettivi o verbi, si dicono nominali, aggettivali o verbali. Per
esempio, orologiaio è un suffissato nominale denominale: si tratta infatti di un
nome che deriva da un altro nome; operabile è invece un suffissato aggettivale
deverbale: si tratta infatti di un aggettivo che deriva da un verbo; e cosìvia.
     Il suffissato può dunque essere:
         riguardo alla BASE di origine                 riguardo alla sua NATURA
     DENOMINALE                     orologio        orologiaio    NOMINALE
     base = nome                    idea            ideale        AGGETTIVALE
                                    idea            ideare        VERBALE
     DEAGGETTIVALE                  bello           bellezza      NOMINALE
     base = aggettivo               verde           verdastro     AGGETTIVALE
                                    verde           verdeggiare VERBALE
     DEVERBALE                      operare         operazione NOMINALE
     base = verbo                   operare         operabile     AGGETTIVALE
                                    cantare         canticchiare VERBALE

     3. Diamo ora un quadro delle linee principali della suffissazione nella
lingua italiana; useremo per brevità le sigle N (= nome), A (= aggettivo), V (=
verbo).

                             a. DAL NOME AL VERBO

      La trasformazione N — V può essere ottenuta con i suffissi:
      • -are, -ire: arma — armare, canto — cantare, pittura – pitturare, sci —
sciare, custode — custodire, veste – vestire.
      Si possono considerare come varianti di -are sia -iare (differenza —
differenziare) sia -icare (neve — nevicare);
      • -eggiare: alba — albeggiare, scena — sceneggiare, onda — ondeggiare,
schiaffo —schiaffeggiare;