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• a-: largo — allargare, simile — assimilare, profondo — approfondire,
vicino — avvicinare;
• di-: magro — dimagrire, rozzo – dirozzare;
• in- aspro — inasprire, grande – ingrandire, brutto — imbruttire,
pallido — impallidire;
• s- privativo: folto — sfoltire, paziente — spazientire;
• s- intensivo: bizzarro — sbizzarrire;
• dis-: acerbo - disacerbare, acido — disacidare;
• r(i)-: allegro — rallegrare; spesso è unito ad un altro prefisso: caro —
rincarare, giovane — ringiovanire, sereno — rasserenare.
Il parlante di oggi considera rallegrare e ringiovanire come tratti
direttamente da allegro e giovane, cioè come dei parasintetici; per lo storico
della lingua, invece, questi verbi derivano da allegrare e ingiovanire (oggi non
più in uso) e sono perciò dei prefissati verbali non parasintetici.
c. DAL VERBO AL NOME
I nomi deverbali si distinguono in due specie:
1. nomi che indicano l'azione: insegnare — insegnamento;
2. nomi che indicano l’"agente", cioè la persona o la cosa che compie
l’azione: lavorare — lavoratore, potare — potatoio.
1. I nomi deverbali che indicano l'azione possono essere ottenuti con i
suffissi:
•-zione: circolare — circolazione, esportare — esportazione, lavorare —
lavorazione, operare — operazione.
Si può considerare una variante di -zione il suffisso -sione, che comporta
un mutamento nella base (la base è costituita dal participio passato o da una
forma colta): accendere — accensione, aggredire — aggressione, dividere —
divisione, invadere — invasione;
• -aggio (viene dalla lingua francese): atterrare — atterraggio, lavare —
lavaggio, montare — montaggio, riciclare — riciclaggio;
• -mento: cambiare — cambiamento, censire — censimento, insegnare —
insegnamento, nutrire — nutrimento;
• -ura (la base è data dal participio passato): chiudere — chiusura,
fornire — fornitura, cuocere — cottura, leggere – lettura;
• -anza, -enza: abbondare — abbondanza, adunare — adunanza,
somigliare — somiglianza, diffidare — diffidenza, compiacere — compiacenza,
dipendere – dipendenza;
• -ìo (indica azione continuata): calpestare — calpestio, mormorare —
mormorio, cigolare — cigolio, ronzare — ronzio;
• -ato, -ito, -ata, -uta, -ita ecc. (trasformazione mediante la forma del
participio passato maschile o femminile): ululare — ululato, nevicare —
nevicata, ruggire — ruggito, dormire – dormita, condurre – condotta,
telefonare – telefonata, sconfiggere — sconfitta; attendere — attesa; udire —
udito, leggere – letta, schiarire – schiarita; spremere — spremuta, tracciare —
tracciata;
6 • a-: largo — allargare, simile — assimilare, profondo — approfondire, vicino — avvicinare; • di-: magro — dimagrire, rozzo – dirozzare; • in- aspro — inasprire, grande – ingrandire, brutto — imbruttire, pallido — impallidire; • s- privativo: folto — sfoltire, paziente — spazientire; • s- intensivo: bizzarro — sbizzarrire; • dis-: acerbo - disacerbare, acido — disacidare; • r(i)-: allegro — rallegrare; spesso è unito ad un altro prefisso: caro — rincarare, giovane — ringiovanire, sereno — rasserenare. Il parlante di oggi considera rallegrare e ringiovanire come tratti direttamente da allegro e giovane, cioè come dei parasintetici; per lo storico della lingua, invece, questi verbi derivano da allegrare e ingiovanire (oggi non più in uso) e sono perciò dei prefissati verbali non parasintetici. c. DAL VERBO AL NOME I nomi deverbali si distinguono in due specie: 1. nomi che indicano l'azione: insegnare — insegnamento; 2. nomi che indicano l’"agente", cioè la persona o la cosa che compie l’azione: lavorare — lavoratore, potare — potatoio. 1. I nomi deverbali che indicano l'azione possono essere ottenuti con i suffissi: •-zione: circolare — circolazione, esportare — esportazione, lavorare — lavorazione, operare — operazione. Si può considerare una variante di -zione il suffisso -sione, che comporta un mutamento nella base (la base è costituita dal participio passato o da una forma colta): accendere — accensione, aggredire — aggressione, dividere — divisione, invadere — invasione; • -aggio (viene dalla lingua francese): atterrare — atterraggio, lavare — lavaggio, montare — montaggio, riciclare — riciclaggio; • -mento: cambiare — cambiamento, censire — censimento, insegnare — insegnamento, nutrire — nutrimento; • -ura (la base è data dal participio passato): chiudere — chiusura, fornire — fornitura, cuocere — cottura, leggere – lettura; • -anza, -enza: abbondare — abbondanza, adunare — adunanza, somigliare — somiglianza, diffidare — diffidenza, compiacere — compiacenza, dipendere – dipendenza; • -ìo (indica azione continuata): calpestare — calpestio, mormorare — mormorio, cigolare — cigolio, ronzare — ronzio; • -ato, -ito, -ata, -uta, -ita ecc. (trasformazione mediante la forma del participio passato maschile o femminile): ululare — ululato, nevicare — nevicata, ruggire — ruggito, dormire – dormita, condurre – condotta, telefonare – telefonata, sconfiggere — sconfitta; attendere — attesa; udire — udito, leggere – letta, schiarire – schiarita; spremere — spremuta, tracciare — tracciata;
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